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Cartoni Finanziari!

5/25/2013

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Warren Buffett, il guru degli investimenti, uno degli uomini più ricchi del pianeta, all’età di 89 anni, è il protagonista di un cartone animato sul web dedicato ai giovani. La serie, intitolata Secret Millionaires Club, offrirà lezioni di finanza e business.


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Mi piace!

5/11/2013

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In questo breve post cerchiamo di capire come promuovere la propria pagina Facebook sul web ed attirare così solo i clienti interessati.

Se si vuol fare marketing sui social network, si deve capire perchè ha successo il marketing sui motori di ricerca. Dai motori di ricerca impariamo che conta la qualità e non la quantità dei visitatori del nostro sito. Spesso sento dire: “ho 10.000 fan e fino ad ora non ho venduto nulla!”. Ma questi 10.000 fan sono frutto di una strategia ragionata o sono stati acquistati con i saldi primaverili su eBay?”.

L’integrazione ragionata Facebook/sitoweb è fondamentale. In molti casi il sito web si rivela una strategia di marketing su Facebook. Se il sito è posizionato bene sui motori di ricerca per le parole correlate con la tua attività, vuol dire che intercetti gente interessata ai tuoi prodotti. La gente che va sul tuo sito potrebbe quindi diventare fan della pagina Facebook, innescando un passaparola automatico. In altre parola, alcuni amici potrebbero interessarsi alla pagina e a loro volta connettersi. 
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Organizzazione disorganizzata!

5/4/2013

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Questo libro, Manuale di organizzazione per gente disorganizzata, è sicuramente un testo da consigliare per chi ha poco tempo ed ha tantissime cose da fare durante la giornata.

Gli autori spiegano come funziona il cervello (e le sue falle).

Raccontano come la realtà di oggi sia spesso un ostacolo nel raggiungimento dell’efficienza. E illustrano come utilizzare la tecnologia e il buon senso per essere più produttivi ed equilibrati. 

L’autore, Douglas C. Merrill, mescola la spiegazione delle “regole” con il racconto della sua vita privata, non sempre dorata come si potrebbe immaginare vista la sua fulminea carriera all’interno di Big G. Ecco le sue parole:

"Organizzati si diventa. E’ importante però che ci rendiamo conto che siamo tutti uno diverso dall’altro. Abbiamo differenti energie, debolezze, stress. In effetti, l’unica cosa che condividiamo è quel kg abbondante di materia collocata tra le orecchie: il nostro cervello. Dal momento che siamo tutti diversi, l’organizzazione deve basarsi su una serie di strumenti personalizzati piuttosto che su un insieme rigido di regole. Essere disorganizzati rende tutto più difficile ed aumenta notevolmente il livello di stress."
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Come utilizzare la pagina fan!

5/4/2013

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Vorrei provare a rispondere ad una domanda molto semplice che molti utenti del social network blu non riescono ancora a comprendere: quando bisogna scrivere come pagina e quando come persona?

Sembra banale, ma quando su Facebook rispondi come “persona”, chi legge potrebbe non sapere che chi sta rispondendo è proprio l’amministratore della pagina. Chi scrive come pagina, non deve temere di rendere la conversazione troppo formale.

Prima di decidere se scrivere come pagina o persona sulla propria pagina fan è necessario chiedersi: 
  • la pagina fan è associata a un personaggio noto?
  • se scrivo come persona la gente capirà che sono io l’amministratore della pagina?
  • se la pagina è amministrata da più persone come si suddividono i ruoli?
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Quarantadue!

5/1/2013

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1955: Rosa Parks. 1963: Martin Luther King.
Ma la battaglia per i diritti delle persone di colore era partita nel 1947, quando il MLB debuttò Jackie Robinson!

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Jackie Robinson, il primo da destra, è stato il primo giocatore afroamericano ad approdare nella Major League Baseball. Nel 1945 il general manager dei Brooklin Dodgers, Branch Rickey, lo adocchiò mentre giocava in una squadra della Negro League. Il 28 agosto 1945 lo convocò a New York  egli parlò per 3 ore, tornando sempre sullo stesso punto: sarebbe stato capace di ignorare gli insulti razziali per diventare il primo giocatore di colore del grande baseball? 

“Sta cercando un negro che ha paura di reagire?” chiese Robinson. 

“Ho bisogno di uno che ha il coraggio di non reagire”, rispose Rickey.

I Dodgers lo mandarono un anno e mezzo nella Minor League a Montreal. Quando tornò a New York una parte della squadra si ribellò, minacciando di firmare una petizione per escluderlo. Ecco la risposta dell’allenatore:
"I do not care if the guy is yellow or black, or if he has stripes like a fuckin’ zebra. I’m the manager of this team, and I say he plays. What’s more, I say he can make us all rich. And if any of you cannot use the money, I will see that you are all traded".
Dopo aver esordito il 15 aprile del 1947, Robinson divenne il bersaglio di continui insulti razziali sia da parte dei tifosi che degli avversari. L’episodio più grave si verificò il 22 aprile 1947 durante una partita contro i Philadelphia Pillies quando i giocatori avversari dopo averlo chiamato nigger gli urlarono di tornare nei campi di cotone. I giocatori di alcune squadre addirittura minacciarono di scioperare nel caso fosse stato schierato contro di loro. Le minacce di sciopero furono stroncate dall’intervento del presidente e dal commissario della lega che minacciarono di sospensione coloro che avevano intenzione di rifiutarsi di scendere in campo. 

Fortunatamente ci furono anche dei giocatori che si schierarono al suo fianco e lo incoraggiarono. Pee Wee Reese, suo compagno di squadra, disse una frase in sua difesa che divenne in seguito celebre:
“You can hate a man for many reasons. Color is not one of them”.
Con Robinson i Dodgers vinsero 6 titoli di Division e una World Series e divenne anche Most Valuable Player.

Robinson fu Rosa Parks prima che Rosa Parks, l’1 dicembre 1955 si rifiutasse di cedere il suo posto a un bianco su un autobus di Montgomery, Alabama. Fu Martin Luther King prima che Martin Luther King diventasse il più influente leader del movimento per i diritti civili nella storia degli Stati Uniti. In quel lontano giorno di aprile l’America cominciò un altro pezzo della sua storia. Sette anni prima che la Corte Suprema decretasse incostituzionale la segregazione nelle scuole pubbliche.
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    Gaetano Zupo

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